La leggenda di Costantino e Jurendina
C’era una volta una madre che aveva nove figli. La decima era una ragazza di nome Jurendina.
Vennero a chiederla in sposa. La madre non voleva farla sposare perchè sarebbe andata a vivere molto lontano.
Ma il primogenito, Costantino le disse:
– Non importa madre mia, che stia lontano, poiché quando vorrai vederla, andrò io a prendere mia sorella e te la porterò a casa.
Così la madre la diede in sposa.
Dopo un certo periodo arrivò la morte crudele che prese alla madre tutti i nove figli. La morte la rovinò, chiuse la porta di casa e invocò suo figlio.
– Costantino, figlio mio alzati e fai quello che avevi promesso!
Costantino allora uscì dalla tomba. La terra che era dentro il sepolcro diventò un cavallo, egli vi montò sopra e giunse a casa della sorella ma non la trovò perchè era andata a un ballo.
La fece chiamare, ella si incamminò verso casa e lì trovo suo fratello ad aspettarla.
– Fratello mio, dove devo venire? Vestita da sposa o da lutto?
– Vestiti come ti ho portato, da sposa!
Strada facendo ella chiese – Costantino, fratello mio, quelle braccia che avevi una volta, non le hai più, sono così smagrite …
Egli le rispose: – ti sembra sorella mia. É la polvere che fa il cavallo, è il fango che calpesta il cavallo!
Arrivarono nei pressi di una chiesa, Costantino vi entrò e non comparve più perchè era tornato nel suo sepolcro.
La ragazza andò da sua madre e bussò alla porta dicendo
– Aprimi la porta madre mia, sono tua figlia Jurendina!
La madre allora spalancò la porta e abbracciò sua figlia (liberamente tratto da P. Vincenzo Malaj, Racconti popolari di Falconara Albanese).

La Besa è la parola data da Costantino alla madre.
Il termine indica il rispetto dei patti delle regole ed è quindi collegata all’onore, al rispetto della parola data, a quanto vi è di più sacro.
É il Kanun che istituisce la Besa, sintesi delle istanze che reggono l’intera organizzazione sociale albanese. Il Kanun è un codice di leggi consuetudinarie, che si sono tramandate oralmente per secoli.
Pur modificati, alcuni dei valori in esso contenuti, costituiscono il nocciolo duro dell’identità albanese. La traduzione di Kanun è Canone, cioè Regola (cit. Anna Maria Ragno).