Cultura e Tradizione
Gli Arbëreshë sono considerati a tutti gli effetti un “miracolo” sociale (Pasolini për arbëreshët: “Një mrekulli antropologjike”).
Anche dopo cinque secoli lontano dalla Madrepatria continuano a mantenere viva la lingua albanese, nonché il rito bizantino, le tradizioni ed gli usi, mostrandosi del tutto cittadini italiani, ma di stirpe e provenienza etnica diversa.
Tra i tanti aspetti delle tradizioni albanesi d’Italia una è la sua trasmissione legata quasi esclusivamente alla forma orale, nonostante sia cospicua la quantità e la documentazione della lingua e della cultura.
Un importante aspetto che si evince della cultura e delle tradizioni delle comunità arbëreshë è il profondo rispetto che attribuiscono all’ospite: secondo cui la casa dell’albanese è di Dio e dell’ospite, al quale si fa onore offrendogli semplici cibarie.
Eparchia di Lungro

L’attuale vescovo, mons. Donato Oliverio, ha ereditato una diocesi saldamente piantata in occidente dove rende visibile con estrema chiarezza le ricchezze della tradizione bizantina e la bellezza della possibile unità tra i cristiani di Occidente e di Oriente nella differenza delle tradizioni e nella diversità delle lingue. Il vescovo Donato vuole guidare l’Eparchia di Lungro con i suoi fedeli Arbëreshë – di tradizione bizantina vissuta in piena comunione in un territorio di tradizione latina – a spendersi per l’unità dei cristiani per esprimere profeticamente il futuro prossimo della chiesa: l’unità della retta fede e nell’abbondante ricchezza delle varietà ecclesiali.
La Gjitonia

L’identità e la diversità Arbëreshë (italo-albanese) si radica profondamente nella memoria storica e si esprime, oltre che nella lingua, nel rito religioso, nella cultura e nei comportamenti sociali, in un particolare microrganismo urbano: la Gjitonia.
Il termine Gjitonia (letteralmente “il vicinato“) si usa sia per indicare un particolare gruppo sociale (clan), posto in una posizione intermedia tra la famiglia e la comunità di villaggio, sia per identificare una particolare area dell’aggregato urbano.
“La Gjitonia può essere definita il quartiere-stato, ed è, senza dubbio, la struttura più importante della cultura arbëreshë. All’interno della gjitonia avveniva, infatti, tutta l’attività politica, sociale ed economica della famiglia” (Siciliano G. C. 1988).
Sapori d’Arberia

E’ molto difficile parlare di cucina tipica Arbëreshë: gli albanesi sono in Italia da più di cinquecento anni e la tradizione culinaria risente di forti contaminazioni e intrecci con la cultura locale. Tuttavia, permangono alcune preparazioni di origine molto antica.
Una tra queste è una pasta molto particolare denominata Shëtridhlat, che ha molti contenuti simbolici e rituali.
Anna Stratigò, artista e grande cuoca della tradizione Arbëreshë, prepara Dromsa e Shëtridhlat a Lungo, presso la Casamuseo del Risorgimento Bed & Breakfast e Casa Ristorante.
Ti Narro una Storia

C’era una volta una madre che aveva nove figli. La decima era una ragazza di nome Jurendina.
Vennero a chiederla in sposa. La madre non voleva farla sposare perchè sarebbe andata a vivere molto lontano.
Ma il primogenito, Costantino le disse:
– Non importa madre mia, che stia lontano, poiché quando vorrai vederla, andrò io a prendere mia sorella e te la porterò a casa.
Così la madre la diede in sposa.